Sapete di che parla il piccolo ed insignificante ddl? Basta leggere il suo primo articolo:"..ha per scopo la tutela e la promozione del principio del pluralismo dell'informazione..". Sapete come intendono raggiungere questo risultato? Attraverso la tassazione e la schedatura dei blog. Questo disegno di legge vuole quindi imporre a chiunque gestisca un sito web, un blog o
qualsiasi altra forma di comunicazione online di iscriversi al Registro
degli Operatori di Comunicazione. Ovvero entrare nel girone delle procedure burocratiche per registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità
delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche
se fa informazione senza fini di lucro, con una logica degna dei peggiori regimi assolutisti.
Certo, si tratta soltanto di un disegno di legge, ma il vero
problema è che una proposta assurda come questa non
doveva neanche vedere la luce. Non doveva neanche impegnare un
microsecondo delle risorse della pubblica amministrazione.
Ma ora i giochi sono fatti e chi ha proposto una bestialità del genere è giustamente sommerso dalle critiche dei suoi datori di lavoro, per aver
dimostrato che non capisce un emerito piffero di Internet e che, per manifesta incapacità di rapprensentarci, dovrebbe andarsene a casa e dimettersi.
Mi associo quindi a quanto evidenziato anche da Beppe Grillo, ed invito tutti a mandare un piccolo commento al nostro sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Ricardo Franco Levi via mail a : levi_r@camera.it
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