venerdì 17 ottobre 2008

La crisi finanziaria in parole semplici

Mi sono spesso trovato in questi giorni a parlare della attuale crisi economica e spesso noto molta fatica nel capire e far capire cosa è successo e perchè anche le banche, come tutte le società imprenditoriali, possano fallire!
Ho scovato questo  filmato che spiega il meccanismo in modo veramente semplice ed elementare. Peccato solo che sia in inglese.



Tutto nasce negli Stati Uniti, dove, inizialmente ci sono due mercati: quello del credito e quello del risparmio.
Il primo è molto semplice e noto a tutti i detentori di un mutuo: da un lato ci sono persone che hanno bisogno di soldi, ad esempio per comprare una casa e dall’altro una banca che si impegna a pagare la somma dìacquisto dell'immobile oggi, mentre la persona che richiede il prestito promette di pagare una certa somma ogni anno per un certo numero di anni, fino a ripagare il mutuo e diventare il proprietario effettivo della casa. L'immobile rimane infatti a garanzia (collateral) del prestito, e nel caso la persona non riesca più a pagare le rate del mutuo (insolvenza), la casa viene venduta all’asta per ripagare la banca.

Ma anche la banca può anche prendere soldi in prestito, e lo fa quando la gente deposita i soldi in conto corrente. In pratica una persona affida il denaro alla banca, la quale potrà usarlo per farlo aumentare, in cambio di una certa somma (gli interessi). Questo è il mercato del risparmio.

Negli Stati Uniti una volta questi due tipi di attività erano divisi: o una banca raccoglieva denaro dai conti correnti e li investiva altrove, oppure usava il proprio denaro per erogare prestiti. Nel 1999, però, gli Stati Uniti cambiarono politica, e il muro che li separava viene fatto saltare.

Adesso le due attività bancarie sono parte di una stessa catena: la banca eroga un mutuo e riceve quindi un pezzo di carta. Dopodiché prende questo pezzo di carta e lo vende alle persone a destra. Visto che i soldi dei mutui la banca li rivedrà solo dopo molto tempo, essa pensa bene di venderli agli investitori.

Ricapitolando: le persone a sinistra chiedono soldi alla banca; la banca glieli dà e riceve in cambio un titolo; la banca prende questo titolo e lo vende agli investitori a destra, i quali, praticamente, “comprano i soldi” (in gergo, il flusso di cassa) che le persone a sinistra devono dare alla banca (questi strumenti si chiamano MBS, Mortgage-backed securities, ovvero, in parole povere, titoli garantiti da mutui ipotecari). In questo modo la banca ha molti più soldi e può erogare ancora più prestiti.

Ma se la banca può erogare più prestiti, questo significa che sarà più facile per le persone comprare casa. Scoppia quindi la bolla delle case, durante la quale tutti cominciano a comprare casa, e le banche cominciano ad erogare mutui anche a persone che probabilmente non lo pagheranno (sono i cosiddetti mutui subprime). Le banche fanno sempre lo stesso gioco: prendono i mutui a sinistra e li vendono a destra.

A un certo punto la bolla esplode: molte persone non pagano più il mutuo (default), e questo crea un fenomeno a catena su tutte le persone (e istituzioni, come altre banche, anche europee) che avevano comprato gli MBS. Le banche sono costrette a usare i propri soldi per pagare le persone che avevano comprato gli MBS, ma come ci si può aspettare, dopo un po’ il fiume si prosciuga e le banche falliscono. E siamo arrivati alla situazione attuale.

Adesso tocca ai governi, che devono decidere chi aiutare: è meglio aiutare le persone a pagare i mutui? Oppure conviene aiutare la banche? O è meglio garantire gli investitori? Sono queste le domande che i governi di tutto il mondo si stanno ponendo per capire in che modo si può uscire dalla crisi.

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