sabato 10 dicembre 2011

KissStreet

(Finalmente) Sono approdato da qualche mese nel meraviglioso mondo degli smartphone android e sull'onda della disponibilità di migliaia di applicazioni, mi sono chiesto se anche io potevo svilupparne una.
Dopo tutto anche io mi dilettavo in programmazione.... 18 anni fa :(
Memore della mia scarsa capacità di gestire puntatori, liste e oggetti in C++, ho preverito questa volta analizare l'ambiente di sviluppo Appinventor di Google per provare a vedere come funzionava questa modalità di sviluppo visuale. In effetti tra qualche giorno Google chiuderà il suo sito ufficiale e questo ambiente diventerà opensource e di prossima adozione da parte del MIT.
Tornando all'applicazione sviluppata. se siete curiosi di vederla all'opera eccola qui.
Si tratta di un programma che permette di memorizzare e taggare geograficamente tutti i posti dove vi bacite in pubblico con il vostro/i partner.
A che serve? Non lo so di preciso, ma sviluppandola ho avuto modo di provare con mano numerose funzionalità dell'ambiente di programmazione.
A voi il compito di lasciarmi suggerimenti e commenti.
L'applicazione è ancora in Beta, purtroppo non ho avuto modo di correggere alcuni bachi e migliorarne l'usabilità ma devo dire che mi ritengo abbastanza soddisfatto.



sabato 29 ottobre 2011

Exit strategy

Prima di andare a dormire, quando moglie e figli sono già a dormire, a chi non capita di guardarsi riflessi sul monitor del pc desiderando una fuga verso lidi più eccitanti e stimolanti?
Dopo tutto chi non vuole sole tutto l'anno lasciandosi alle spalle crisi, precarietà, e un lavoro senza prospettive.
La rete può venirci incontro, da scappo.it a mollotutto.com e italiansinfuga.com.
Ma  asta veramente  così poco? Spero di no.

mercoledì 5 ottobre 2011

Un saluto a Steve Jobs

 Oggi è morto Steve Jobs, l'uomo che volle seguire i suoi sogni e ha realizzato la trasformazione dell'industria hi tech in qualcosa di meraviglioso, di emozionante, di puro piacere e auto.
Inutile che stia a citare i numerosi prodotti di successo che hanno segnato la storia dell'informatica e della moda, sorvolando le critiche e gli insuccessi che mercato e concorrenti hanno sempre evidenziato. L'elenco non sarebbe completo e vi rimando alla sua sezione su wikipedia.
Tra alti e bassi della sua vita, forse quello che mi ha colpito di più di Jobs è racchiuso nel suo splendido discorso ai laureati di Stanford del 2005.
Un vero elogio al Carpe Diem, alla pura ricerca del proprio stream vitale. "Stay hungry, stay foolish" recitava Steve. Tutto qui, siate voi stessi e sforzatevi di vivere la vostra vita e non quella che qualcun altro ha tracciato per voi.
Steve non era un santo, ma gli va riconosciuto di aver contribuito a portare avanti un ideale di soddisfazione personale di cui il mondo aveva bisogno, per uscire da l'ombra della crisi crisi (economica e sociale) dell'ultimo decennio.

 

mercoledì 27 luglio 2011

Identità rubate e profili fasulli sui Social Network

E' notizia pochi giorni fa il rilascio di Google+ e già la casa di Mountain View deve correggere il tiro dovendo fare il conto col fatto che gli utilizzatori dei Social Network non hanno solo una identità registrata, ma spesso ne utilizzano di più. Una sorta di filtering di base per gestire in modo separato il proprio profilo ufficiale/istituzionale da quello più "segreto".
E così capita che la segretaria di Voghera oltre a registrarsi con il suo nome e cognome reale, si crea dei profili con nomi inventati per gestire le amicizie non ufficiali. Ed ecco che spuntano account come "Elisa Vogliosa", "Marco Durissimo", "Dark side of me...".
E così Google è stata costretta a disattivare alcuni account esplicitando nella propria policy d'uso del suo Social Network che non sono ammessi gli account fittizi.
Ma quanto pesa questo fenomeno e che impatto ha sul valore commerciale dei vari Social Network. Si perchè se il valore di facebook è stimato attribuendo un valore di 100€ per ogni account, cosa succederebbe se ad un certo punto qualcuno facesse notare che dietro i 500 milioni in realtà ci sono il 20 25% di account fasulli? Per non parlare poi dei numerosi profili fasulli attribuiti ai personaggi famosi. Non ci vuole molto per capire di netto il valore del giocattolo di Zuckerberg crollerebbe di netto di questo valore percentuale.
Non sto ipotizzando, anche perchè è esattamente quello che era succecco al mitico Second Life, che prometteva miracoli e nuove possibilità di relazione e di business, ma che poi si è sgonfiato quando qualcuno ha fatto notare che dei milioni di utenti registrati solo un 10% era effettivamente "vivo" mentre gli altri account erano solo tentativi che molti avevano aperto per provare la piattaforma, ma che poi venivano abbandonati. Tutto questo mi ricorda la favole del re nudo messo alla berlina dall'analisi semplice e fondamentale sviluppata da un bambino.
Per verificare questo fenomeno su facebook, mi è capitato nei giorni scorsi di "agganciare" un circuito di utenti che utilizzano la piattaforma non solo per rialicciare le vecchie amicizie ma anche (e soprattutto) per farsi pubblicità in modo estremamente conveniente.
Parliamo naturalmente di brave ragazze che si registrano con nomi molto fantasioni che sponsorizzare le proprie attività per arrotondare magri stipendi facendo le cam girls, partecipando a circuiti di sex on line, arrivando a servizi completi di escorting o vero e proprio meretricio.
Circuito curioso dal punto di vista grafico e che spinge anche i clienti a crearsi account fittizi, perchè dopo tutto chi vorrebbe mostrare ad amici e parenti che è amico di "Vogliose Malizie", "Pompa Milano" o "Escort Vicenza"?
Da profano ho notato che questo circuito è molto ricco e molto attivo, chissà se qualcuno ha valutato in modo scientifico questo fenomeno, magari qualcuno dell'osservatorio del MIP.
Conosco qualcuno che ci lavora, magari trovo qualche interessante notizia.
Stai tuned...

venerdì 1 luglio 2011

Google ci riprova con il social network

Dopo i magri risultati ottenuti con Wave e Buzz, Google ci riprova con Plus, il servizio che premette di esprimere alla propria cerchia di amici quello che ci piace.
Al momento la sperimentazione del nuovo social network è riservata a un numero limitato di utenti, con la consueta modalità ad inviti.
Attualmente il sistema permette di sfruttare diversi strumenti con cui mettere in condivisione se stessi online, con il mondo. Google però ha imparato la lezione sui problemi di privacy e ora permette di creare  “cerchie” di amici, per restringere e controllare le proprie aree del nostro universo umano: amici, parenti, colleghi... Anche se spesso questi confini non sono così nitidi. E allora ben vengano Sparks, Hangouts, Instant Upload e Huddle per meglio indirizzarci in questo universo sociale.


Se sarà un successo o un flop lo decideranno gli utenti. E allora scopriremo se Google riuscirà a scalzare facebook dal suo piedistallo. Bello il mercato, conoscete nulla di più democratico?

martedì 28 giugno 2011

eHow - La risposta pronta a tutti i tuoi dubbi pratici

 Tra le tante sfumature dell'universo del social networking, ho infatti scoperto un interessante nicchia: i siti che presentano soluzioni pratiche ai problemi di tutti i giorni.
Siete capaci di cuocere un uovo, vuoi sapere il look perfetto per il matrimonio del fratello, vuoi risparmiare senza troppi sacrifici? Se avete dubbi su questi e altri problemi   non vi preoccupate, perchè internet vi offre una soluzione pronta e di facile uso: eHow si presenta come la risposta definitiva.

lunedì 23 maggio 2011

Wikipedia vuole diventare patrimonio dell'Unesco

Wikipedia ha dieci anni di vita e già punta a diventare patrimonio mondiale dell'Unesco. Lo rivela in un'intervista John Wales, fondatore della famosa enciclopedia on line, nata il 15 gennaio del 2001 e gestita dall'organizzazione non profit 'Wikimedia Foundation'.
"Sarebbe uno straordinario riconoscimento -sottolinea Wales- per tutte quelle migliaia di persone che ogni giorno collaborano per migliorare la prima enciclopedia libera. E sarebbe anche un segnale di sensibilizzazione nei confronti della libera conoscenza. Wikipedia, non è soltanto un sito web, ma un nuovo ed ormai affermato fenomeno culturale". Questo è il motivo che spinge a puntare a un riconoscimento che l'Unesco ha assegnato non solo a cose fisiche, ma anche a idee, movimenti o nuovi concetti.

mercoledì 18 maggio 2011

Linkedin si quota in borsa ed è subito un successo


Linkedin, il social media dei professionisti, fa il suo ingresso ufficiale a Wall Street quotato 4,3 miliardi, il 30% in più della valutazione iniziale. Azioni offerte tra i 42 e i 45 dollari: cioè 10 dollari in più del prezzo preventivato soltanto venti giorni fa: un vero e proprio boom.
L'idea di creare un social network per i professionisti si deve alla creatività di Reid Hoffman,  laureato di Stanford che abbandonda la vocazione da filosofo per seguire il mondo del business, infilando un successo dopo l'altro: fonda SocialNet, partecipa alla fondazione di PayPal. Quindi si inventa LinkedIn, finanziando progetti come  Facebook, Zynga e LastFm.
Lo sbarco in borsa di LinkedIn è la più grande Ipo del settore Internet dopo lo sbarco in borsa di Google nel 2004. "Continueremo a investire, stiamo crescendo al passo più rapido della nostra storia", ha detto l'amministratore delegato del gruppo Jeff Weiner dopo l'esordio che ha riacceso l'entusiasmo degli investitori per le società hi-tech, dopo il (s)boom degli anni '90. In attesa per il collocamento a Wall Street ci sono anche colossi del calibro di Facebook, Twitter e Groupon, altri social network che arriverebbero a valere decine di miliardi di dollari dopo il passaggio a Wall Street.
L'affare è diventato maledettamente esplosivo. E questo successo fa un pizzico di paura. Aspettando che si muova anche il colosso Facebook.

domenica 15 maggio 2011

Eppela: il crowdfunding parla italiano

Ho già parlato di Kickstarter il portale americano per il crowdfunding, ovvero la raccolta del capitale iniziale per dare vita a un progetto che il popolo della rete ritiene più meritevoli.
Oggi presento Eppela la risposta italiana, fondato da Nicola Lencioni che in pieno spirito crowfunding si è messo in vendita da solo per 12000 euro. Da di scadenza della raccolta il prossimo 3 giugno e manca ancora metà della cifra.
Anche se non originale, plaudo a questa iniziativa tutta made in Italy, e nel mio piccolo gli faccio pubblicità.
Forza Nicola! Forza Eppela!

giovedì 5 maggio 2011

L'euforia dello shopping on line genera cloni

Complice la crisi, che spinge i consumatori alla ricerca dell'offerta migliore, il canale internet si scopre essere uno dei preferiti dei consumatori europei, italiani in prima fila.
I dati di ComScore sembrerebbero confermare questa sensazione, portando all'evidenza che lo scorso gennaio i tre quarti degli europei hanno visitato un sito di e-commerce, con una crescita del 66% rispetto a un anno fa, trascorrendo in media 52 minuti su siti di vendita online.
E' sull'onda di questo entusiasmo che Google annuncia il lancio in Italia - ma anche in Spagna e in Olanda - di Google Shopping: una versione del noto motore di ricerca dedicata a trovare online informazioni sui prodotti, comparare i prezzi e identificare il venditore dal quale effettuare l'acquisto.
Ma il gigante di Mountain View non è il solo ad essere sceso nell'arena.
Anche Amazon ha da poco esteso la sua offerta attraverso l'acquisizione di BuyVip punta a sviluppare il mercato del social shopping, con offerte di saldi e orientamento a prodotti (in particolare vestiti) apprezzati ad un pubblico sensibile come quello femminile.
Ma non è finita qua. Anche l'italianissimo Telecom Italia ci prova e presenta Jumpin: un sito (l'ennesimo) che vuole contrastare direttamente il leader Groupon, il primo sito che ha saputo giungere alle masse grazie alle proprie offerte di social shopping. Il progetto nato in queste settimane per tentare di sfidare il colosso USA. Anzi a ben guardare sembra proprio la copia del concorrente americano...

mercoledì 20 aprile 2011

Progetti open source non solo software

Ho già parlato in passato di progetti open source hardware come arduino, ma ora voglio presentare questa bel video che racconta di come condividere le proprie competenze e conoscenze possa sviluppare un miglioramento collettivo.

mercoledì 13 aprile 2011

KickStarter: la community finanzia le tue idee

 Chi ha un’idea eccellente e capacità di svilupparla necessita solo di un computer collegato a internet per ottenere successo, denaro e fama: si pensi alla fulgida carriera di un Mark Zuckemberg, trasformatosi in poco più di un lustro da nerd brufoloso a guru multimiliardario.
Ma spesso manca il capitale iniziale, ma anche a questo c'è rimedio.
KickStarter è un sito che ti permette di raccogliere dei finanziamenti per dei progetti pubblicati. Se avete un’idea vincente e volete raccogliere dei soldi, KickStarter potrebbe essere il posto giusto.
Come dice al New York Times uno dei suoi fondatori, Yancey Strickler, almeno all’inizio Kickstarter aveva come obiettivo quello di rendere possibili progetti unici di tipo artistico (la registrazione di un disco o la produzione di un documentario); nulla però impediva che la piattaforma venisse impiegata per facilitare la nascita di strutture relativamente stabili come aziende produttrici di beni fisici, cosa che è puntualmente avvenuta.
Il meccanismo di finanziamento è simile a quello utilizzato dai siti di social buying come Groupon: ai creativi viene concesso uno spazio per poter presentare il loro progetto. A quel punto gli iscritti alla piattaforma hanno la possibilità di impegnare del denaro per acquistare il prodotto/servizio. Se entro un certo periodo di tempo prefissato il progetto riesce a raccogliere o superare la somma necessaria a realizzarlo, esso è “validato”: a quel punto chi ha impegnato una somma è obbligato a versarla, mentre chi deve realizzare il prodotto/servizio dovrà cominciare a lavorare per trasformarli in realtà.
Se invece il progetto non si rivela sufficientemente interessante da guadagnarsi crediti sufficienti dal proprio mercato potenziale, tutti sono liberi da impegni, tanto chi si era dichiarato disponibile a pagare il potenziale prodotto dell’ingegno, quanto chi avrebbe dovuto realizzarlo (è il cosiddetto “finanziamento tutto-o-niente”). Si tratta di un modo geniale di testare idee o fare vendite condizionali praticamente senza rischio.

Dopo due anni di attività sono state pubblicate delle statistiche degli ultimi due anni.
In questo periodo per 20.371 progetti sono stati richiesti 53 milioni di dollari. Di questi, 40 milioni sono stati raccolti, avviando 7.496 progetti, dei quali 3.175 progetti sono ancora attivi.

Facendo due calcoli, il 43% dei progetti su KickStarter riescono a raccogliere i soldi necessari per l’avviamento, mentre l’85% dei soldi richiesti per i progetti si riescono a raccogliere. In questo sito vengono aggiunti 2.000 nuovi progetti ogni mese.

domenica 3 aprile 2011

Linux compie 20 anni: festeggiamenti in rete per la ricorrenza

Sono passati 20 anni da quel lontano aprile del 1991, quando Linus Torvalds cominciò a lavorare su quello che sarebbe diventato il kernel di Linux.
Oggi The Linux Foundation si prepara a celebrare il ventesimo anniversario di Linux con una serie di iniziative.
Torvalds pensava che il suo programma non avrebbe superato la dimensione amatoriale, mentre oggi è il cuore pulsante di server, desktop, ATM,smartphone, TV e svariati altri device. Un successo planetario per  tutta la comunità che ha contribuito allo sviluppo e alla crescita di Linux.
Per festeggiare insieme a sviluppatori e utenti la ricorrenza, The Linux Foundation invita inoltre a registrare il proprio ringraziamento a Torvalds, e a inviarlo all’archivio dei filmati.

mercoledì 30 marzo 2011

Incentivi e motivazioni non monetari: a volte funzionano (meglio)

Gli intentivi economici solo i soli che muovono il mondo? Per i più cinici non c'è dubbio che sia così, ma alcuni esperimenti sociali hanno dimostrato che non è sempre così. Anzi alcuni esempi di successo (da wikipedia a linux...) dimostrano che i progetti non hanno affatto bisogno di alcun riconoscimento monetario (immediato).
Vi consiglio la visione del presente video che spiega meglio il concetto motivazionale.

domenica 27 febbraio 2011

Un moderno Robin Hood contro i produttori della tv publica di oggi: censori di giorno e puttanieri di notte

In questi giorni impazza sui giornali lo scandalo Rubygate. Le famose 389 pagine consegnate dalla procura Milanese, hanno riportato in gran voga un meccanismo vecchio come il mondo: lo scambio di piacer sessuali offerti da una giovane e avvenente donna nei confronti di un uomo di potere (quasi sempre vecchio) in cambio di successo, visibilità televisiva e tanti soldi. Ma questo non dovrebbe affatto sorprenderci. Basterebbe infatti andare indietro di 4-5 anni per ritrovarci in pieno scandalo Vallettopoli, che ormai non si sente più nominare neanche dai giornali scandalistici.  Eppure c'è qualcuno che questo episodio se lo ricorda bene. Un utente televisivo che si sente (giustamente) colpito in prima persona da questo drastico cambio di rotta e che attraverso youtube denuncia, a volte con modi  rozzi, come la televisione pubblica serva ormai solo ai padroni della televisione come vetrina per le "cocche" o amanti di turno, derubando l'utente medio della possibilità di godere dei bei vecchi programmi per soli uomini alla "Drive In". Ricordiamoci come la tv commerciale italiana sia stata segnata dallo stile berlusconiano degli anni 80, andando a definire negli anni un modello televisivo culturalmente al ribasso, ma che nel tempo aveva però sviluppato una propria "cultura popolare". Bassa, ma pur sempre popolare, ovvero rivolta a soddisfare i desideri del popolo. L'attuale modello in voga in tv ora prevede che ci si finga tutti dei santi, politicamente corretti. Ma invece che dare spazio a brave professioniste (ballerine, cantanti, attrici, comiche) si da spazio solo alla "subrette" indicata dal "capo" nell'ultima mezzora.




Anche le veline di Striscia la Notizia sembrano colpite da questa aria puritana e hanno sempre minor visibilità all'interno del programma. Questo però a discapito dei telespettatori e degli ascolti. Chissà che non sia proprio la legge del mercato a ristabilite il giusto equilibrio.

lunedì 7 febbraio 2011

Motorola sfida Apple, citandone lo spot rivoluzionario contro il Grande Fratello

Nel 1984 Apple ha criticato lo strapotere di IBM, paragonandolo al grande fratello Orwelliano, che ci rende tutti uguali e schiavi. Quest'anno durante il Super Bowl, Motorola fa lo stesso nei confronti di Apple, proponendo come alternativa all'iPad il suo tablet Xoom e lo fa citando appunto 1984.



venerdì 4 febbraio 2011

I cento balzelli della (povera) Italia

Riporto con poco italico orgoglio l'analisi sviluppata da Confesercenti sulle "100 tasse": ovvero i balzelli di vario tipo tra più curiosi, antiquati, e insopportabili che ancora sono in vigore.
Leggendolo non può che sorgere nel lettore l'esigenza di una vera Riforma Fiscale, stralciando il vecchio e sviluppando un nuovo progetto più adatto ai tempi. Un passaggio centrale per restituire al Paese prospettive solide crescita.

Il dossier, un vero e proprio "bestiario" fiscale è stato illustrato da Marco Venturi Presidente della Confederazione.

giovedì 3 febbraio 2011

"The Daily" dopo 24 ore è stato già craccato

The Daily è il primo quotidiano nato e pensato esclusivamente per l'iPad.
Nato da una strettissima collaborazione tra Apple e mister "News" Murdoch, che ha investito nel progetto 30 milioni di dollari.
Benché nasca per un supporto digitale, The Daily non sarà fruibile via web e per leggerlo bisogna abbonarsi al giornale a 99 cent a settimana. O meglio non dovrebbe leggersi su internet. La cosa divertente è infatti che, dopo sole 24 ore dalla presentazione, c'è chi ha già "hackerato" il sistema.

Andy Baio, un programmatore e giornalista di Los Angeles, ha creato il sito The Daily: Indexed su cui è possibile leggere tutti gli articoli del Daily, e tutto rigorosamente gratis.
Questo è possibile perchè gli articoli del giornale sono in effetti già tutti online, ma non indicizzati dalla homepage del sito ufficiale. Basta quindi reindicizzare le pagine e il gioco è fatto.
Provare per credere.

lunedì 31 gennaio 2011

La Business Intelligence - Visionari e veri leader di mercato

Come ogni anno Gartner ha realizzato la sua analisi sui sistemi di BI attualmente sul mercato. Pubblico l'analisi a beneficio di quanti cercano una profonda e seria analisi del mercato, smarcando i visionari e concentrandosi sui leader del mercato.