lunedì 30 marzo 2015

Separati alla nascita si evolve!

Finalmente ho trovato il tempo per sviluppare ed estendere le funzionalità della mia app "Separati alla nasciata". Ora è possibile condividere le proprie opere non solo via mail e facebook, ma anche attraverso un suo network di condivisione.
Se volete provarlo basta scaricare l'apk qui.


 

martedì 17 marzo 2015

Il Venezuela galleggia, ma riuscirà ad arrivare indenne al prossimo anno?

Torniamo a parlare di Venezuela. Ce la farà il paese dall'attuale crisi dovuta principalmente alla svalutazione della sua primaria risorsa: il petrolio?
In questi giorni l’obbligazione con scadenza marzo 2015 è stata rimborsata senza problemi.  Ma con il petrolio sotto i 40 dollari diventa sempre più difficile per il paese riuscire ad onorare le prossime scadenze.
Il Venezuela fino ad oggi ha sempre rimborsato tutte le obbligazioni e, per il momento, allontana i timori di un default, anche se il mercato quota i suoi titoli quasi a livello di default. Resta comunque una risorsa per chi vuole ottenere rendimenti dell'ordine del 30%, assumendosene però anche i rischi.
Come già anticipato in precedenti articoli, non vi erano dubbi sul fatto che Caracas potesse adempiere ai propri obblighi nei confronti del debito estero per quest’anno, nonostante la caduta del prezzo del petrolio sulle cui esportazioni lo stato basa il 95% del budget statale.
Detto questo, il mercato ora guarda avanti e s’interroga sugli scenari futuri del Venezuela e del suo debito con l’estero. Per il 2015 il Venezuela non ha altre scadenze in programma (la prossima sarà fra 11 mesi per un bond da 1,5 miliardi di dollari), ma la compagnia petrolifera Petroleos de Venezuela (PDVSA), controllata dallo Stato, dovrà rimborsare il prossimo mese di ottobre 1,4 miliardi di dollari del bond 5% 2015 e, a novembre, una tranche di 2 miliardi.
Ma come noto, con il prezzo del petrolio a 40 dollari al barile, le entrate in valuta pregiata si ridurranno drasticamente mettendo in seria difficoltà la solvibilità della compagnia petrolifera.
Il Venezuela spera in un rialzo del prezzo del petrolio a giugno.  A detta degli esperti di Bloomberg, si tratta però di una piccola boccata d’ossigeno per permettere al presidente Nicolas Maduro di presentarsi alle elezioni di fine anno senza con il paese solvente nei confronti dei creditori internazionali. Cosa che, però, sta trascinando la popolazione allo stremo, travolta da un’iperinflazione e dal crollo del bolivar sul mercato interno.
Il Venezuela sembra quindi voler prendere tempo, anche in attesa della prossima riunione Opec a inizio giugno, per la quale Maduro auspica un taglio della produzione da parte dei paesi membri per far risalire le quotazioni del petrolio. Pena il default che – sempre secondo gli esperti di Goldman Sachs – potrebbe arrivare l’anno prossimo.
Ce la farà il Venezuela? Chi ci vuole credere compra il bond e si gode cedole al 30%, e spera...

sabato 14 marzo 2015

ASUS: se compri un Apple Watch, sei fuori di testa

Asus ci prova a contrastare il lancio di Apple Watch a favore del suo device e sceglie come strategia quella di screditare tale scelta dando del fuori di testa a chi sceglie questo device.

Sarà ma come strategia mi sembra un po' povera, scarsa nella preparazione e forse anche rischiosa. Si perchè definindo il prodotto di Apple come riservato ai folli e di esclusivo interesse a chi ha soldi da buttare dalla finestra, spinge l'immagine d'elite del prodotto, riservato solo a pochi.. ai migliori!
Occhio Asus che questo è un brutto boomerang!

lunedì 2 marzo 2015

Science of persuasion

Video interessante che consiglio a tutti. Soprattutto a chi opera nell'area comunicazione e vendita.