Visualizzazione post con etichetta Letture. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Letture. Mostra tutti i post

martedì 28 settembre 2010

Kindle si fa web

Amazon ha annunciato Kindle for Web, la versione per browser dell'applicazione per ebook leader del mercato, collegata a Kindle Store.
Questa versione la pone ora in concorrenza con Google Books e Scribd.
Questa applicazione, ancora in versione beta, che potremmo definire una specie di Itunes per i libri, che premette di distribuire parti gratuite dei libri direttamente dal browser e di lasciare all'utente la possibilità di acquistare con un solo click.
Inoltre il servizio offre delle ulteriori opzioni: permette di leggere assaggi di libri online da Amazon.com, condividerli attraverso social network o email, e soprattutto incastonare parte di questi nel proprio blog o sito guadagnando una percentuale sull'eventuale vendita.
Quest'ultima opportunità è possibile grazie alla possibilità di embeddare nel proprio sito un capitolo di un libro. Dove, attraverso l'applicazione in flash, i caratteri e l'impaginazione possono essere personalizzati e le pagine possono essere viste a schermo intero.


domenica 29 agosto 2010

Un flop nel BOX

Rientrato dalle ferie ho notato la strana pubblicità di un film attualmente al cinema. Il film si chiama "The BOX" e tra gli attori presenta anche un nome di grande richiamo come Cameron Diaz. La pubblicità era infatti strana perchè nonostante il nome di una attrice così commerciale, i cartelloni dei film erano molto rari e installati in luoghi poco visibili.
Le recensioni anche se in modo soft lo hanno stroncato (perchè accanirsi contro un film di cui nessuno ha mai sentito parlare) e certamente l'uscita estiva non aiuta soprattutto in un mercato come quello italiano.
La cosa però che definisce il vero flop è certamente la ristampa del libro dal quale il libro ha preso ispirazione, con una copertina cosi drammatica come vedere nella foto qui a fianco.
Cinema gratis se leggi il libro, in vendita a meno di 10 euro.... Ogni ulteriore commento è superfluo... Come pure i posti a sedere al cinema.

domenica 20 dicembre 2009

Previsioni sul futuro



 Ho già parlato del libro che ho appena finito "La biblioteca dei morti", ora vorrei alzare il tiro e provare un azzardo editoriale: prevedere un seguito per questo libro... Ebbene si, come già accade nel mondo cinematografico, ho notato alcune sbavature nel racconto di Glenn Cooper, che mi fanno sospettare un seguito nel prossimo (immeditato) futuro.

SPOILER (non leggere di seguito se stai leggendo il libro e non vuoi che ti venga raccontato il finale)

Alcuni particolari sono emersi incoerenti, Il monaco morto nella biblioteca risalente al 1700 con le iniziali J.C., la pagina strappata da Luke (il giovane monaco che salva la ragazzina) poco prima di scappare, il fatto che se gli storici avessero scovato la scritta "fine del mondo" forse non avrebbero inventato il termine LOL e tutta la storia avrebbe avuto un corso molto diverso.
A mio avviso dobbiamo aspettarci un seguito che probabilmente partirà proprio dall'ultima pagina scritta dai monaci che Luke ha sottratto, che rappresenta probabilmente una possibilità di salvezza per il nostro mondo.
Non so se le mie supposizioni siano fondate o meno, e forse non sono neanche l'unico a pensarlo. Ma dato che il nostro Cooper sembra essere un appassionato di X-Files (almeno dalla descrizione dei due agenti del FBI) non mi stupirei di trovare un suo nuovo libro  per la prossima estate.

Chiamatemi pure preveggente.... ma ho appena trovato conferma dei miei sospetti. E' addirittura lo stesso Cooper in questo post su facebook  che conferma il seguito del libro dal titolo "Book of souls" per il 2010, che spiegherà i punti rimasti aperti del suo primo libro.
E bravo Cooper!!!

martedì 14 aprile 2009

Come prendere la gaussiana e buttarla nel cesso


Mi hanno recentemente consigliato un autore che ha subito fatto scattare una molla nella mia testolina curiosa, Nassim Nicholas Taleb, docente americano di Scienze dell’incertezza.
Il libro di cui riporto di seguito una breve sintesi si intitola "Il cigno nero. Come l'improbabile governa la nostra vita" e porta in evidenza in modo critico come i modelli classici di analisi statistici siano basati su modelli ex-post, mente fredda e ad evento concluso, ma non siano in gradi di immergersi nell'immediato e supportare una vera analisi predittiva.
Cosa pensarono gli europei quando, giunti in Australia, videro dei cigni neri dopo aver creduto per secoli, supportati dall'evidenza, che tutti i cigni fossero bianchi? Un singolo evento è sufficiente a invalidare un convincimento frutto di un'esperienza millenaria. Ci ripetono che il futuro è prevedibile e i rischi controllabili, ma la storia non striscia, salta. I cigni neri sono eventi rari, di grandissimo impatto e prevedibili solo a posteriori, come l'invenzione della ruota, l'11 settembre, il crollo di Wall Street e il successo di Google. Sono all'origine di quasi ogni cosa, e spesso sono causati ed esasperati proprio dal loro essere imprevisti. Se il rischio di un attentato con voli di linea fosse stato concepibile il 10 settembre, le torri gemelle sarebbero ancora al loro posto. Se i modelli matematici fossero applicabili agli investimenti, non assisteremmo alle crisi degli hedge funds. Questo libro è dedicato ai cigni neri: cosa sono, come affrontarli, in che modo trame beneficio.

La cosa mi intriga troppo per lasciarmela sfuggire e mi riservo di tornare presto sull'argomento.

sabato 23 agosto 2008

L'era dell'accesso

Assecondando la mia bulimica voglia di lettura durante il periodo estivo, vi presento oggi "L'era dell'accesso", un libro di Jeremy Rifkin, dove viene spiegato perché la proprietà sarà sostituita dall’accesso a pagamento a ogni genere di bene o servizio.
In realtà il libro mi ha in parte deluso: è infatti stato pensato e sviluppato dal suo autore alla fine degli anni 90 e pubblicato da Mondadori nel 2000. Il tenore del libro è quello dell'esaltazione dei "nuovi" modelli di business offerti dalla nascente new economy. Col senno di poi, a valle dell'esplosione della bolla di internet, leggere ora certe affermazioni fanno sorridere, inoltre mancano parecchi riferimenti ai veri modelli di business vincenti dell'era di internet: ebay, wikipedia, paypal, google maps. Ad ogni modo molte delle idee e delle suggestioni sono ancora attuali, come la seguente:
L'imperativo di produzione, che ha regnato sovrano nell'era industriale, è considerato con sempre maggior frequenza una funzione accessoria del marketing. Quando perfino i beni si trasformano in piattaforme per gestire i servizi, e i servizi diventano il motore trainante dell'economia globale, stabilire un rapporto con il consumatore finale diventa fondamentale.

giovedì 21 agosto 2008

Il meglio di un uomo

La calura estiva e il relax sotto l'ombrellone concilia la lettura e voglio consigliarvi questo bel libro di John O'Farrell, che nessun giovane padre dovrebbe lasciarsi sfuggire:

"La pubblicità ci dice che possiamo avere tutto, ma non è vero. Lavoro, famiglia e individuo: è un impossibile cubo di Rubik. Non puoi essere allo stesso tempo un padre sensibile ed efficiente, un manager di successo, un pilastro per la tua comunità, un abile esperto del fai-da-te, nonché un marito romantico e attento: a qualcosa bisogna rinunciare: Nel mio caso, a tutto."

La storia, raccontata in prima persona dal protagonista, Michael, è quella di un giovane padre che si guadagna da vivere scrivendo jingle per la pubblicità. I
suoi migliori amici sono single, e quando torna a casa gli sembra
impossibile a stare dietro ai nervosismi della sua bella e simpatica
moglie Catherine, casalinga ai lavori forzati dietro due bambini poco
più che tre-enni. La soluzione che trova il protagonista è quindi quello di passare le sue giornate presso il suo "ufficio" dall'altra parte della città, con la scusa del “superlavoro”. Ma in realtà il suo “studio
di registrazione” è in realtà una stanza attrezzata con frigo bar e fornellino elettrico, in
appartamento affittato con altri tre scapoloni poco-facenti.
L’obiettivo che vuole perseguire è infatti quello di smaltire il sonno arretrato
che i figli gli hanno tolto e riprendere quello stile di vita senza responsabilità e di puro cazzeggio che godeva prima di sposarsi e di diventare
padre.

Nonostante il libro sia edito da Mondadori e sia uscito nel 2001, è molto difficile trovarlo in libreria: io l'ho cercato in 5-6 librerie, ma senza successo. Se comunque riuscite a trovarlo ve lo consiglio vivamente.

domenica 10 agosto 2008

Basta Kafka, si vince con l'iPhone

Riprendo e riporto di seguito il curioso articolo del corriere della sera, dove si commenta l'accorato appello di David Brooks dalle colonne del «New York Times». L'autore sviluppa un dialogo di un lettore a Kierkegaard, lamentando di sentirsi confuso: dopo una vita da pseudo-intellettuale di successo capace di piazzare a piacere citazioni di Kafka, Epitteto o Derrida in ogni conversazione, ora nota che il trucchetto non funziona più. Prima riusciva a fare sentire gli amici inferiori, oggi gli interlocutori lo guardano perplessi. Cosa è successo?
Il padre dell'esistenzialismo risponde dall'aldilà con una nuova teoria: i media hanno sostituito la cultura. Meno Kafka, più iPhone.
E qui sta il tocco di genio di Brooks, che inizia a parlare di tre distinte epoche di «affettazione intellettuale». Prima era: dal 1400 al 1965. È l'epoca d'oro dello snobismo: «I prodotti culturali erano rigidamente gerarchizzati; in cima opera e belle arti, in basso lo spogliarello». Lo pseudo-intellettuale vero-arrampicatore sociale deve solo assumere familiarità con le forme culturali in vetta alla gerarchia, e conquisterà seguito e sicura credibilità.
Seconda era: dagli anni Sessanta al 2007. È il momento dell'eclettismo, della contaminazione tra alto e basso, del rifiuto della vecchia gerarchia e dell'ascesa di nuovi codici: qualsiasi prodotto culturale realizzato all'interno di un gruppo marginale, magari colonizzato od oppresso, viene automaticamente giudicato artisticamente e intellettualmente superiore. È il momento degli «onnivori culturali»: bisogna ascoltare «un po' di tutto, dal bluegrass al rap alla world music, dalla salsa al canto gregoriano ».
Terza era: ha inizio, convenzionalmente, il 29 giugno 2007, il giorno di lancio del primo iPhone. «L'intellettuale globale che fa opinione è definito meno dalla sua cultura che dal telefonino, il social network (come Facebook) o l'email usati per immagazzinarla e trasmetterla ». MySpace sta all'epoca che stiamo vivendo come il borsello agli anni Settanta.

Secondo Kierkegaard/Brooks, esistono due nuove regole fondamentali: 1) Il prestigio si è trasferito dallo scrittore (o il filosofo, o il cantante) a chi seleziona e recensisce: «Gli artisti passano, il passaparola resta». Più delle migliaia di band che sfornano ogni mese tonnellate di nuovi album, conta un sito come Pitchfork che indica ciò che suona bene, e ciò che va bocciato. 2) Per rafforzare il proprio status nell'élite culturale, sarà meglio mostrarsi già stufi di qualsiasi cosa della quale gli altri esseri umani, ancora indietro, neppure sospettano l'esistenza.
Questo spirito è espresso al meglio in una T-shirt che gode di un certo autoironico successo negli Stati Uniti: I Listen to Bands That Don't Even Exist Yet, «Ascolto gruppi che manco ancora esistono».
Nell'era dell'iPhone, che significa offerta culturale infinita e infinitamente accessibile, l'intellettuale che cita Tolstoi è un marziano; farebbe miglior figura a esibire uno smartphone in grado di accompagnarlo nella scoperta di oscuri scrittori di nicchia.

Cosa ne pensa la critica? Sul sito Gawker.com, Alex Pareene fa a pezzi l'articolo: «Sembra Marshall McLuhan: il mezzo è il messaggio, insomma ». Le regole della nuova era sono confermate: strapotere dei recensori/selezionatori; spocchia a volontà.

domenica 30 marzo 2008

Freakonomics - il calcolo dell'incalcolabile


Ho appena finito di leggere questo interessante saggio. Si tratta di un'opera molto ardita di Steven D.Levitt (professore di economia all'Università di Chicago) e Stephen J. Dubner (giornalista e autore di successo che collabora per il New York Times) che come riporta il sito ufficiale ha venduto oltre 3 milione di copie. Come riporta il sottotitolo dell'opera: "un economista eretico gioca coi numeri per spiegare il lato oscuro del mondo in cui viviamo".
L'opera ruota attorno all'analisi "sconsiderata" su fenomeni distinti, ma fortemente correlati dal punto di vista statistico, in modo da esporre analisi e teorie innovative. Ad esempio che ne pensate della tesi che la legge che ha permesso alle giovani donne americane negli anni 70 di abortire in legalità sia l'elemento chiave che ha provocato il crollo della delinquenza negli anni 90 in USA, riuscendo ad agire con maggior effetto delle misure pubblicizzate da politici ed economisti (aumento del numero di poliziotti, aumento delle pene e dei termini detentivi...).

Anche se il libro tende spesso ad essere prolisso e ripetitivo, ve lo consiglio caldamente per e soprattutto se vi piacciono le analisi regressive e serie tv come "Numbers".
Come viene definito nel libro: la morale incarna il modo in cui vorremmo far girare il mondo, mentre l'economia mostra come veramente gira. E con gli occhi dell'economia si vuole dare una chiave di lettura nuova agli eventi, ma se i numeri non mentono, alcune analisi troppo forzate possono portare all'individuazione di risultati completamente sbagliati. A mio avviso analizzare le correlazioni di fenomeni senza studiarne una reale correlazione causa-effetto, è matematicamente un azzardo, ma è sicuramente la panacea per un libro che vuole vendere tanto e creare scompiglio nella cultura popolare.

Per lo meno, come suggerisce l'autore nell'epilogo, alla fine della lettura avrete imparato a mettere mettere in sicurezza la vostra piscina, a non fidarvi del vostro agente immobiliare e vi renderà più scettici nei confronti dei luoghi comuni.

domenica 2 marzo 2008

Manuale per veri uomini

A volte si scoprono libri troppo tardi... Alzi la mano tra voi maschietti, chi non ha desiderato possedere un manuale per soli uomini. Un piccolo prontuario che spiega tutto, ma proprio tutto quello che serve per sentirsi veri UOMINI.
Volete un assaggio degli argomenti trattate e delle Verità in esso contenute? Eccole:

Il kit da veri uomini
1. Coltellino svizzero - 2. Bussola - 3. Fazzoletto - 4. Scatola di fiammiferi - 5. Una bilia - 6. Ago e filo - 7. Carta e matita - 8. Una torcia - 9. Lente d'ingrandimento - 10. Cerotti - 11. Ami

I consigli per trattare con le ragazze
1. Ascoltale! - 2. Attenzione alle battute - 3. I fiori funzionano - 4. Mandale biglietti di auguri - 5. Evita di essere volgare - 6. Fai uno sport - 7. Aiutale - 8. Lavati! - 9. Stai tranquillo

Il libro lo trovate in tutte le librerie e qui trovati i giusti riferimenti.

Se poi questi consigli non vi soddisfano vi consiglio questo link.



Blogged with Flock

sabato 22 dicembre 2007

Il mio prossimo libro Detto, Fatto!

Detto fatto Sta per iniziare il break natalizio e mi appresto all'acquisto del libro che vedete qui a fianco per una lettura interessante nella speranza di trovare utili consigli per migliorare la mia produttività aziendale, o forse solo di un buon metodo per risparmiare un po' di tempo al lavoro.
Alcune note sull'autore: David Allen è fondatore e presidente della David Allen Company, una società di consulenza manageriale e di una società di software dedicato a strumenti per il risparmio di tempo. È stato coach di centinaia di top manager di diverse multinazionali. Autore di due libri di successo e conferenziere, ha creato e consolidato un programma per lo sviluppo delle capacità di produttività personale e negli ultimi vent'anni ha insegnato le sue tecniche a migliaia di privati e a gruppi di dipendenti di grandi aziende. Il suo sito internet è www.davidco.com e il suo indirizzo e-mail è david@davidco.com
Il libro è del 2005 ma come al solito le cose belle si scoprono solo tardi e presenta una metodologia di lavoro definita GTD, che è l'acronimo di "Getting Things Done", il titolo originale del suo libro. Il metodo con cui Allen insegna in questa guida a organizzare e gestire le giornate. L'autore dimostra che è possibile affrontare tutti gli impegni senza ansia. Il punto di partenza è semplice: la produttività è direttamente proporzionale alla capacità di sapersi rilassare, perché solo con una mente sgombra i pensieri possono essere sistematici e la creatività può generare risultati.

Blogged with Flock

venerdì 12 ottobre 2007

Pubblica anche tu il tuo libro nel cassetto


Forse anche voi, come me, anelate il desiderio di riportare le vostre esperienze e le strane situazioni che quotidianamente affrontate, in un libro.... anzi magari l'avete già fatto e ora quello scritto giace in un polveroso cassetto o in una remota directory del vostro PC.

Se volete superare l'impasse della relazione con un vero editore ed ambite a proporre il risultato del vostro sudore e delle vostre notti insonni al grande pubblico, vi consiglio allora il sito lulu.com, che permette a tutti di diventare subito editori di sé stessi. L’idea è semplice e anche l’interfaccia è immediata (addirittura in Italiano). Con Lulu.com potete pubblicare un libro decidendo voi stessi come assemblarlo (copertina, formato, rilegatura), e poi metterlo subito in vendita online garantendovi l’80% degli introiti.
Lulu si preoccupa di gestire per voi ordini, spedizioni e transazioni.
Non solo, potete anche decidere di vendere il vostro prodotto editoriale in versione digitale ad un prezzo ridotto. Questo è reso possibile dal fatto che le copie cartacee del vostro libro sono realizzate al momento dell'acquisto. Salta quindi il rischio imprenditoriale che fino ad ora ha bloccato parecchi editori: il mondo è pieno di giovani talentosi che si trovano ancora in casa migliaia di copia dei propri scritti che sono rimasti invenduti.

venerdì 24 agosto 2007

Wikinomics. La collaborazione di massa che sta cambiando il mondo

http://giotto.ibs.it/cop/copj13.asp?f=9788845313844 Voglio segnalarvi questo libro cui riporto la sintesi ufficiale:

La rapida e universale diffusione di Wikipedia, l'enciclopedia online a cui tutti possono accedere e collaborare liberamente, è diventata la metafora di un nuovo modo di concepire l'economia e il business: la wikinomics. È il mondo in cui milioni di persone interconnesse tramite e-mail, blog, network, community e chat usano Internet come la prima piattaforma globale di scambio. È il mondo della collaborazione, della comunità, dell'auto-organizzazione che si trasformano in forza economica collettiva di dimensioni globali. È il luogo in cui consumatori, lavoratori, fornitori, business partner e anche concorrenti sfruttano la tecnologia per innovare insieme. Nella wikinomics le scelte di collaborazione sono infinite, per esempio: ci si può collegare a una comunità internazionale di scienziati per partecipare alla ricerca sul genoma umano; si possono produrre clip informative per YouTube o sperimentare nuove idee nella comunità di Second Life; ci si può unire alla divisione virtuale di R&D di aziende come Procter & Gamble e contribuire allo sviluppo di nuovi prodotti; si può partecipare al design delle funzioni interattive della prossima BMW. Questa nuova partecipazione - "peer production" - sta cambiando il modo in cui beni e servizi vengono inventati, prodotti, commercializzati e distribuiti su scala globale. Con esempi vividi e coinvolgenti, il libro spiega i fondamentali cambiamenti avvenuti nella tecnologia, nella demografia e nel business.

PS Non sono ancora riuscito a leggerlo perchè è introvabile nelle librerie. Ricorrerò quibndi a internet e allo shopping on line. Se anche voi siete curiosi vi consiglio questo link.