sabato 23 agosto 2008

L'era dell'accesso

Assecondando la mia bulimica voglia di lettura durante il periodo estivo, vi presento oggi "L'era dell'accesso", un libro di Jeremy Rifkin, dove viene spiegato perché la proprietà sarà sostituita dall’accesso a pagamento a ogni genere di bene o servizio.
In realtà il libro mi ha in parte deluso: è infatti stato pensato e sviluppato dal suo autore alla fine degli anni 90 e pubblicato da Mondadori nel 2000. Il tenore del libro è quello dell'esaltazione dei "nuovi" modelli di business offerti dalla nascente new economy. Col senno di poi, a valle dell'esplosione della bolla di internet, leggere ora certe affermazioni fanno sorridere, inoltre mancano parecchi riferimenti ai veri modelli di business vincenti dell'era di internet: ebay, wikipedia, paypal, google maps. Ad ogni modo molte delle idee e delle suggestioni sono ancora attuali, come la seguente:
L'imperativo di produzione, che ha regnato sovrano nell'era industriale, è considerato con sempre maggior frequenza una funzione accessoria del marketing. Quando perfino i beni si trasformano in piattaforme per gestire i servizi, e i servizi diventano il motore trainante dell'economia globale, stabilire un rapporto con il consumatore finale diventa fondamentale.

giovedì 21 agosto 2008

Il meglio di un uomo

La calura estiva e il relax sotto l'ombrellone concilia la lettura e voglio consigliarvi questo bel libro di John O'Farrell, che nessun giovane padre dovrebbe lasciarsi sfuggire:

"La pubblicità ci dice che possiamo avere tutto, ma non è vero. Lavoro, famiglia e individuo: è un impossibile cubo di Rubik. Non puoi essere allo stesso tempo un padre sensibile ed efficiente, un manager di successo, un pilastro per la tua comunità, un abile esperto del fai-da-te, nonché un marito romantico e attento: a qualcosa bisogna rinunciare: Nel mio caso, a tutto."

La storia, raccontata in prima persona dal protagonista, Michael, è quella di un giovane padre che si guadagna da vivere scrivendo jingle per la pubblicità. I
suoi migliori amici sono single, e quando torna a casa gli sembra
impossibile a stare dietro ai nervosismi della sua bella e simpatica
moglie Catherine, casalinga ai lavori forzati dietro due bambini poco
più che tre-enni. La soluzione che trova il protagonista è quindi quello di passare le sue giornate presso il suo "ufficio" dall'altra parte della città, con la scusa del “superlavoro”. Ma in realtà il suo “studio
di registrazione” è in realtà una stanza attrezzata con frigo bar e fornellino elettrico, in
appartamento affittato con altri tre scapoloni poco-facenti.
L’obiettivo che vuole perseguire è infatti quello di smaltire il sonno arretrato
che i figli gli hanno tolto e riprendere quello stile di vita senza responsabilità e di puro cazzeggio che godeva prima di sposarsi e di diventare
padre.

Nonostante il libro sia edito da Mondadori e sia uscito nel 2001, è molto difficile trovarlo in libreria: io l'ho cercato in 5-6 librerie, ma senza successo. Se comunque riuscite a trovarlo ve lo consiglio vivamente.

martedì 12 agosto 2008

Io provo a stare con TED


TED è la conferenza annuale che raccoglie i personaggi più intelligenti del pianeta , in ogni campo, con un unico scopo: salvare il mondo usando le migliori teste del pianeta.
Nonostante il nome nasca dall'acronimo di Technology, Entertainment e Design, questo progetto, nato dalla mente visionaria di Chris Anderson, raccoglie ogni anno 50 delle menti più brillanti in circolazione e permette loro di esporre il loro progetto per 18 minuti e di condividerlo con un pool di geni unico al mondo. Partecipare all'evento non è da tutti, dato che il biglietto di ingresso costa 4000 dollari e che tra gli speaker ci sono personaggi del calibro di Bono, Bill Gates...
Forse questo sito vi sembrerà nuovo, ma in realtà pulsa e vive già da parecchio tempo: era il 1984 quando da questa conferenza (allora molto più orientata ai tecno-geni e meno impegnata politicamente) veniva presentato il primo Mac Apple.
Oggi il sito www.ted.com viene visitato da 10 milioni di utenti e con i suoi mille filmati delle conferenze (tutte rigorosamente di 18 minuti), viene considerato la Youtube degli intellettuali.

lunedì 11 agosto 2008

Come rilanciare Alitalia? Basta fare terrorismo sui voli low-cost


So che il titolo può sembrare provocatorio, ma questa sembra essere la nuova strategia adottata da mediaset per supportare l'azienda più in deficit di Italia. Se vi capita di guardare in questi giorni un telegiornale su canale5, italia1 o rete4, fateci caso: c'è sempre una notizia che parla delle grandi "truffe" messe in opera dalle compagnie aeree lowcost che fanno pagare esosi extra ai poveri sventurati che partono in vacanza con più di 20 chili di bagaglio.
Queste compagnie (che si chiamano Ryanair, Easyjet e Myair), arrivano a chiedere quasi il doppio del biglietto nel caso il bagaglio sia oversize. Tutto vero, ma si tralascia di indicare che comunque il costo del biglietto passa da 30 a 70 euro, bel lontano da un biglietto alitalia che costa come minimo 180 euro.

domenica 10 agosto 2008

Basta Kafka, si vince con l'iPhone

Riprendo e riporto di seguito il curioso articolo del corriere della sera, dove si commenta l'accorato appello di David Brooks dalle colonne del «New York Times». L'autore sviluppa un dialogo di un lettore a Kierkegaard, lamentando di sentirsi confuso: dopo una vita da pseudo-intellettuale di successo capace di piazzare a piacere citazioni di Kafka, Epitteto o Derrida in ogni conversazione, ora nota che il trucchetto non funziona più. Prima riusciva a fare sentire gli amici inferiori, oggi gli interlocutori lo guardano perplessi. Cosa è successo?
Il padre dell'esistenzialismo risponde dall'aldilà con una nuova teoria: i media hanno sostituito la cultura. Meno Kafka, più iPhone.
E qui sta il tocco di genio di Brooks, che inizia a parlare di tre distinte epoche di «affettazione intellettuale». Prima era: dal 1400 al 1965. È l'epoca d'oro dello snobismo: «I prodotti culturali erano rigidamente gerarchizzati; in cima opera e belle arti, in basso lo spogliarello». Lo pseudo-intellettuale vero-arrampicatore sociale deve solo assumere familiarità con le forme culturali in vetta alla gerarchia, e conquisterà seguito e sicura credibilità.
Seconda era: dagli anni Sessanta al 2007. È il momento dell'eclettismo, della contaminazione tra alto e basso, del rifiuto della vecchia gerarchia e dell'ascesa di nuovi codici: qualsiasi prodotto culturale realizzato all'interno di un gruppo marginale, magari colonizzato od oppresso, viene automaticamente giudicato artisticamente e intellettualmente superiore. È il momento degli «onnivori culturali»: bisogna ascoltare «un po' di tutto, dal bluegrass al rap alla world music, dalla salsa al canto gregoriano ».
Terza era: ha inizio, convenzionalmente, il 29 giugno 2007, il giorno di lancio del primo iPhone. «L'intellettuale globale che fa opinione è definito meno dalla sua cultura che dal telefonino, il social network (come Facebook) o l'email usati per immagazzinarla e trasmetterla ». MySpace sta all'epoca che stiamo vivendo come il borsello agli anni Settanta.

Secondo Kierkegaard/Brooks, esistono due nuove regole fondamentali: 1) Il prestigio si è trasferito dallo scrittore (o il filosofo, o il cantante) a chi seleziona e recensisce: «Gli artisti passano, il passaparola resta». Più delle migliaia di band che sfornano ogni mese tonnellate di nuovi album, conta un sito come Pitchfork che indica ciò che suona bene, e ciò che va bocciato. 2) Per rafforzare il proprio status nell'élite culturale, sarà meglio mostrarsi già stufi di qualsiasi cosa della quale gli altri esseri umani, ancora indietro, neppure sospettano l'esistenza.
Questo spirito è espresso al meglio in una T-shirt che gode di un certo autoironico successo negli Stati Uniti: I Listen to Bands That Don't Even Exist Yet, «Ascolto gruppi che manco ancora esistono».
Nell'era dell'iPhone, che significa offerta culturale infinita e infinitamente accessibile, l'intellettuale che cita Tolstoi è un marziano; farebbe miglior figura a esibire uno smartphone in grado di accompagnarlo nella scoperta di oscuri scrittori di nicchia.

Cosa ne pensa la critica? Sul sito Gawker.com, Alex Pareene fa a pezzi l'articolo: «Sembra Marshall McLuhan: il mezzo è il messaggio, insomma ». Le regole della nuova era sono confermate: strapotere dei recensori/selezionatori; spocchia a volontà.

venerdì 8 agosto 2008

W l'acqua del rubinetto


Avevo già trattato l'argomento. L'obiettivo è sempre quello: uscire dallo schema che vuole i cittadini italiani assediati e sottomessi al mercato delle acque in bottiglia. Tempo fa avevo provato ad investigare la possibilità di un filtro da applicare al rubinetto di casa, ma si era rivelato troppo impegnativo (la macchina per l'osmosi inversa diretta costa ancora troppo) e costringeva a penose opere di manutenzione su un dispositivo che non potevi neanche spostare. Oggi invece ho dichiarato finalmente la mia indipendenza dalle bottiglie d'acqua minerale grazie alla caraffa di Brita. Un oggetto pratico economico e che ti puoi portare pure al mare e che rende ottima l'acqua del rubinetto eliminando, il fastidioso sapore del cloro, i metalli pesanti e anche eventuali pesticidi.
Ve lo consiglio vivamente... come direbbe un grande della tv scomparso da poco:"provare per credere!!".

lunedì 4 agosto 2008

L'agente Smart è ancora tra noi

Ero un ragazzino quando con imbarazzo guardavo la serie originale di Get Smart una telefilm statunitense degli anni  sesanta che nasce come una delle tante parodie di 007, ma che è riuscita a trovare una sua connotazione originale e che è sopravvissuta fino ad oggi con questo il film Agente Smart - Casino Totale.
Anche se la trama è piatta e scontata il film si lascia guardare e ti lascia con un sorriso ebete parecchie volte.
La cosa che però non capisco è perchè nessuno dei miei amici e conoscenti sembra ricordarsi la serie in tv. Possibile che sia solo io a ricordarmela...


La mia infanzia davanti alla tv mi perseguita! Aspetto vostri feeback, non lasciatemi solo.

sabato 2 agosto 2008

Sono solo io il Baldopapà originale

Settimana scorsa girovagando per Parigi mi sono trovato davanti alla seguente insegna.. che dire se non che mi sono sentito colpito nel vivo. Come osano questi copiarmi così l'idea.. il nome non è proprio lo stesso, ma incomincio a sentirmi vulnerabile: quasi quasi presente il marchio... sono solo io il vero ed unico BALDOPAPA'.

Qualcuno di voi sa quali passi si devono seguire?