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mercoledì 14 gennaio 2015

This is Milano

In vista dell'Expo, ecco un bel video pubblicitario di Milano

lunedì 5 luglio 2010

LOGORAMA - Un pianeta di corporazioni ! ( sottotitoli ita ) 1/2



Logorama è un cartoon (o meglio "un corto") realizzato da H5, un collettivo francese di grafica e animazione, che si è aggiudicato quest'anno l'Oscar nella sua categoria.
L'idea è semplice quanto originale: raccontare una storia fatta solo da personaggi e scenografie realizzate mediante un logo aziendale.
Nell'opera di soli 17 minuti gli autori sono riusciti ad inserire ben 2500 marchi e loghi: una vera opera magna di "brand placement", ma che non ha ricevuto il corretto riconoscimento da parte delle aziende citate nel film, che in più riprese hanno denunciato il film di uso non autorizzato del proprio nome.
Vi consiglio spassionatamente la visione, perchè la critica alle tendenze consumistiche del mondo moderno viene apocalitticamente enfatizzata nel predominio del petrolio, che ricopre e soffoca tutto il mondo.

giovedì 26 novembre 2009

Matrix Lego

Sembra incredibile ma sono già passati 10 anni dal primo episodio di Matrix. Per festeggiare l'evento nascono strani video e reunion.
Uno dei più simpatici è il seguente. Fatto tutto con i mattoncini della lego.

domenica 13 settembre 2009

Mixed Reality performance a Milano


Un po' per il titolo ipertecnologico della rassegna, un po' perchè avevo voglia di respirare ancora l'aria del Politecnico di Milano, ieri sera sono andato a vedere questo interessante esperimento musicale di Mixed Reality, dove musicisti sparsi in tutto il mondo, suonavano come un'unica orchestra, sfruttando le potenzialità della grande rete e impiegando anche l'innovativa piattaforma Sirikata, che permette ai musicisti di creare suoni e musica attraverso l'interazione del loro avatar con l'iperspazio.

Naturalmente era possibile seguire tutto l'evento anche su SecondLife dove era stata predisposta una apposita isola

Il progetto è stato commissionato per il Festival MITO Settembre Musica per opera di Jeffrey T. Schnapp, fondatore e direttore del Stanford Humanities Lab. 

Questa sera e lunedì 14 si replica con musiche d'avanguardia, jazz, rock&pop. Se siete liberi ve lo consiglio. Ne vale la pena.

martedì 9 giugno 2009

Gundam a Tokio

In occasione del proprio anniversario la società Bandai ha assemblato un Gundam RX-78 a dimensioni originali a Shiokaze Park nel centro di Tokyo.



Non vedo l'ora tocchi anche al Grande Mazinga, Trider G7 e naturalmente Daitarn III.
Aspetterò con ansia, nel frattempo devo trovare un volo per Tokyo a basso costo...

venerdì 5 settembre 2008

E alla fine anche Lena arrivò...


Finalmente dopo più di un mese è finalmente arrivato il mio mitico quadro di Lena Sotskova !
L'arrivo di questo dipinto è stato accolto dal mio più vivo e commosso entusiasmo.
Dopo aver affrontato un'asta durante una crociera in acque internazionali, effettuato bonifici in esotiche banche in Florida, e dopo aver telefonato diverse volte in Bank of America, ecco finalmente arrivare a casa, intatto, il tanto bramato quadro, non stupisce se poi il titolo dell'opera è "Appassionato".

domenica 10 agosto 2008

Basta Kafka, si vince con l'iPhone

Riprendo e riporto di seguito il curioso articolo del corriere della sera, dove si commenta l'accorato appello di David Brooks dalle colonne del «New York Times». L'autore sviluppa un dialogo di un lettore a Kierkegaard, lamentando di sentirsi confuso: dopo una vita da pseudo-intellettuale di successo capace di piazzare a piacere citazioni di Kafka, Epitteto o Derrida in ogni conversazione, ora nota che il trucchetto non funziona più. Prima riusciva a fare sentire gli amici inferiori, oggi gli interlocutori lo guardano perplessi. Cosa è successo?
Il padre dell'esistenzialismo risponde dall'aldilà con una nuova teoria: i media hanno sostituito la cultura. Meno Kafka, più iPhone.
E qui sta il tocco di genio di Brooks, che inizia a parlare di tre distinte epoche di «affettazione intellettuale». Prima era: dal 1400 al 1965. È l'epoca d'oro dello snobismo: «I prodotti culturali erano rigidamente gerarchizzati; in cima opera e belle arti, in basso lo spogliarello». Lo pseudo-intellettuale vero-arrampicatore sociale deve solo assumere familiarità con le forme culturali in vetta alla gerarchia, e conquisterà seguito e sicura credibilità.
Seconda era: dagli anni Sessanta al 2007. È il momento dell'eclettismo, della contaminazione tra alto e basso, del rifiuto della vecchia gerarchia e dell'ascesa di nuovi codici: qualsiasi prodotto culturale realizzato all'interno di un gruppo marginale, magari colonizzato od oppresso, viene automaticamente giudicato artisticamente e intellettualmente superiore. È il momento degli «onnivori culturali»: bisogna ascoltare «un po' di tutto, dal bluegrass al rap alla world music, dalla salsa al canto gregoriano ».
Terza era: ha inizio, convenzionalmente, il 29 giugno 2007, il giorno di lancio del primo iPhone. «L'intellettuale globale che fa opinione è definito meno dalla sua cultura che dal telefonino, il social network (come Facebook) o l'email usati per immagazzinarla e trasmetterla ». MySpace sta all'epoca che stiamo vivendo come il borsello agli anni Settanta.

Secondo Kierkegaard/Brooks, esistono due nuove regole fondamentali: 1) Il prestigio si è trasferito dallo scrittore (o il filosofo, o il cantante) a chi seleziona e recensisce: «Gli artisti passano, il passaparola resta». Più delle migliaia di band che sfornano ogni mese tonnellate di nuovi album, conta un sito come Pitchfork che indica ciò che suona bene, e ciò che va bocciato. 2) Per rafforzare il proprio status nell'élite culturale, sarà meglio mostrarsi già stufi di qualsiasi cosa della quale gli altri esseri umani, ancora indietro, neppure sospettano l'esistenza.
Questo spirito è espresso al meglio in una T-shirt che gode di un certo autoironico successo negli Stati Uniti: I Listen to Bands That Don't Even Exist Yet, «Ascolto gruppi che manco ancora esistono».
Nell'era dell'iPhone, che significa offerta culturale infinita e infinitamente accessibile, l'intellettuale che cita Tolstoi è un marziano; farebbe miglior figura a esibire uno smartphone in grado di accompagnarlo nella scoperta di oscuri scrittori di nicchia.

Cosa ne pensa la critica? Sul sito Gawker.com, Alex Pareene fa a pezzi l'articolo: «Sembra Marshall McLuhan: il mezzo è il messaggio, insomma ». Le regole della nuova era sono confermate: strapotere dei recensori/selezionatori; spocchia a volontà.

giovedì 14 febbraio 2008

Arte di strada con la rete

Si fa presto a dire Web 2.0, ma voi ci sareste riusciti a creare un'opera del genere.
Se poi volete comprare opere del genere direttamente dall'artista allora visitate il suo sito su ebay.
EBY_FooBar_35t.png (PNG Image, 593x840 pixels)

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