lunedì 15 novembre 2010

La trama truffaldina delle gomme da neve (AKA "Lo strano caso del titolo Pirelli")

Oggi, 15 novembre 2010, sarebbe stata una data storia nella gestione dell'amministrazione della Provincia di Milano e nel codice stradale, ma qualcosa è andato storto. Ma procediamo per ordine.

Forse all'inizio la notizia era poco nota, ma il nuovo Codice della Strada 2010, permette agli enti locali di deliberare in autonomia l’eventuale obbligo di circolare con gomme invernali o catene da neve a bordo nei periodi freddi.
Il primo ente ad applicare questa possibilità è stato la Provincia di Milano, che attraverso una ordinanza provinciale andava ad obbligare gli automobilisti a montare pneumatici invernali (o ad avere a bordo le catene a bordo) nel periodo compreso tra il 15 novembre 2010 ed il 31 marzo 2011.

L’obbligo doveva essere valido per tutto il periodo indicato, anche senza neve a terra, ha prodotto non poche critiche da parte dei consumatori e delle associazioni di categorie. Tutti riconoscono il vantaggio di montare gomme invernali in condizioni non ottimali del fondo stradale, ma trasformarlo in un obbligo, con tanto di multa, sottrazione di 2 punti alla patente e possibile fermo del veicolo, è forse un passo eccessivo. Tra l'altro l'obbligo per le gomme invernali non riguardava solo le due ruote motrici, ma tutte e 4 le ruote (per le catene invece l'obbligo è la sola applicazione sulle ruote motrici).

In effetti le numerose critiche e il forte malcontento generale (oltre al preventivo di costo relativo alla campagna d'informazione che si sarebbe dovuta tenere), hanno portato l'amministrazione ad un brusco dietrofront ad una settimana dalla messa data di messa in essere della nuova ordinanza, come annunciato dal presidente della provincia, Guido Podestà, in seguito all’incontro con i rappresentanti di alcune associazioni a tutela dei consumatori.
In parole povere questo vuol dire che non ci sarà nessun obbligo, come stabilito invece in precedenza secondo il nuovo Codice dellla Strada, di montare gomme da neve o di avere a bordo catene.

Insomma, ancora una volta volta, come diceva Shakspeare, "Much ado about nothing", ovvero si è fatto un gran parlare sul nulla, con buona soddisfazione da parte dei gommisti, che in effetti nelle ultime settimane accettavano prenotazioni per l'installazione delle gomme invernali con almeno 10 giorni di attesa.
Non dovremmo meravigliarci, ma forse la trama non è poi così banale.
Lasciate che vi spieghi i miei dubbi.
A fine Ottobre, avevo appena fatto montare le gomme invernali sulla mia autovettura, noto in televisione una pubblicità sulle gomme invernali della Pirelli. Si trattava di una incredibile coincidenza che fosse uscito proprio quando serviva o era uno spot studiato da tempo a tavolino mirato a veicolare i miei concittadini alla scelta delle gomme invernali made in Italy per eccellenza? Il fatto che la Pirelli sia una realtà fortemente radicata in Lombardia e Piemonte e che sia in stretta relazione con l'amministrazione pubblica è ormai cosa nota.
Penso sia normale allora far nascere il sospetto che l'ordinanza della Provincia di Milano fosse appunto mirata a dare respiro ad una (propria) azienda in difficoltà. Mia nonna diceva che a pensare male si fa peccato, ma molte volte si indovina. Proviamo a mettere allora in confronto il titolo delle azioni Pirelli con gli eventi.

A settembre il titolo rimbalza tra valori medi di 5,80 € senza mai superare i 6 €, che vengono invece bruscamente superati con un rally incredibile ad Ottobre, raggiungendo il picco il giorno 21 a quota 6,58 € con una performance del 12,5% in 3 settimane. Fenomenale quanto strano anche perché erano proprio i giorni nei quali a palazzo stavano discutendo la famigerata ordinanza. Poi che succede, sale la polemica e si inizia a fiutare la necessitò di rivedere l'ordinanza e do botto il titolo precipita ai valori attuali bruciando in altre 3 settimane il 10% del valore.
Mi chiedo se siamo in presenza di un'abile speculazione, ad un opera di aggiotaggio o semplicemente davanti all'ennesima truffa ai danni dei consumatori doppiamente truffati: prezzi delle gomme che sono saliti vertiginosamente appena l'ordinanza è stata emessa, e finanza "creativa" sui tavoli di Piazza Affari.
Ai posteri l'arduo giudizio e alla Consob l'invito ad una piccola investigazione.

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