domenica 10 agosto 2008

Basta Kafka, si vince con l'iPhone

Riprendo e riporto di seguito il curioso articolo del corriere della sera, dove si commenta l'accorato appello di David Brooks dalle colonne del «New York Times». L'autore sviluppa un dialogo di un lettore a Kierkegaard, lamentando di sentirsi confuso: dopo una vita da pseudo-intellettuale di successo capace di piazzare a piacere citazioni di Kafka, Epitteto o Derrida in ogni conversazione, ora nota che il trucchetto non funziona più. Prima riusciva a fare sentire gli amici inferiori, oggi gli interlocutori lo guardano perplessi. Cosa è successo?
Il padre dell'esistenzialismo risponde dall'aldilà con una nuova teoria: i media hanno sostituito la cultura. Meno Kafka, più iPhone.
E qui sta il tocco di genio di Brooks, che inizia a parlare di tre distinte epoche di «affettazione intellettuale». Prima era: dal 1400 al 1965. È l'epoca d'oro dello snobismo: «I prodotti culturali erano rigidamente gerarchizzati; in cima opera e belle arti, in basso lo spogliarello». Lo pseudo-intellettuale vero-arrampicatore sociale deve solo assumere familiarità con le forme culturali in vetta alla gerarchia, e conquisterà seguito e sicura credibilità.
Seconda era: dagli anni Sessanta al 2007. È il momento dell'eclettismo, della contaminazione tra alto e basso, del rifiuto della vecchia gerarchia e dell'ascesa di nuovi codici: qualsiasi prodotto culturale realizzato all'interno di un gruppo marginale, magari colonizzato od oppresso, viene automaticamente giudicato artisticamente e intellettualmente superiore. È il momento degli «onnivori culturali»: bisogna ascoltare «un po' di tutto, dal bluegrass al rap alla world music, dalla salsa al canto gregoriano ».
Terza era: ha inizio, convenzionalmente, il 29 giugno 2007, il giorno di lancio del primo iPhone. «L'intellettuale globale che fa opinione è definito meno dalla sua cultura che dal telefonino, il social network (come Facebook) o l'email usati per immagazzinarla e trasmetterla ». MySpace sta all'epoca che stiamo vivendo come il borsello agli anni Settanta.

Secondo Kierkegaard/Brooks, esistono due nuove regole fondamentali: 1) Il prestigio si è trasferito dallo scrittore (o il filosofo, o il cantante) a chi seleziona e recensisce: «Gli artisti passano, il passaparola resta». Più delle migliaia di band che sfornano ogni mese tonnellate di nuovi album, conta un sito come Pitchfork che indica ciò che suona bene, e ciò che va bocciato. 2) Per rafforzare il proprio status nell'élite culturale, sarà meglio mostrarsi già stufi di qualsiasi cosa della quale gli altri esseri umani, ancora indietro, neppure sospettano l'esistenza.
Questo spirito è espresso al meglio in una T-shirt che gode di un certo autoironico successo negli Stati Uniti: I Listen to Bands That Don't Even Exist Yet, «Ascolto gruppi che manco ancora esistono».
Nell'era dell'iPhone, che significa offerta culturale infinita e infinitamente accessibile, l'intellettuale che cita Tolstoi è un marziano; farebbe miglior figura a esibire uno smartphone in grado di accompagnarlo nella scoperta di oscuri scrittori di nicchia.

Cosa ne pensa la critica? Sul sito Gawker.com, Alex Pareene fa a pezzi l'articolo: «Sembra Marshall McLuhan: il mezzo è il messaggio, insomma ». Le regole della nuova era sono confermate: strapotere dei recensori/selezionatori; spocchia a volontà.

venerdì 8 agosto 2008

W l'acqua del rubinetto


Avevo già trattato l'argomento. L'obiettivo è sempre quello: uscire dallo schema che vuole i cittadini italiani assediati e sottomessi al mercato delle acque in bottiglia. Tempo fa avevo provato ad investigare la possibilità di un filtro da applicare al rubinetto di casa, ma si era rivelato troppo impegnativo (la macchina per l'osmosi inversa diretta costa ancora troppo) e costringeva a penose opere di manutenzione su un dispositivo che non potevi neanche spostare. Oggi invece ho dichiarato finalmente la mia indipendenza dalle bottiglie d'acqua minerale grazie alla caraffa di Brita. Un oggetto pratico economico e che ti puoi portare pure al mare e che rende ottima l'acqua del rubinetto eliminando, il fastidioso sapore del cloro, i metalli pesanti e anche eventuali pesticidi.
Ve lo consiglio vivamente... come direbbe un grande della tv scomparso da poco:"provare per credere!!".

lunedì 4 agosto 2008

L'agente Smart è ancora tra noi

Ero un ragazzino quando con imbarazzo guardavo la serie originale di Get Smart una telefilm statunitense degli anni  sesanta che nasce come una delle tante parodie di 007, ma che è riuscita a trovare una sua connotazione originale e che è sopravvissuta fino ad oggi con questo il film Agente Smart - Casino Totale.
Anche se la trama è piatta e scontata il film si lascia guardare e ti lascia con un sorriso ebete parecchie volte.
La cosa che però non capisco è perchè nessuno dei miei amici e conoscenti sembra ricordarsi la serie in tv. Possibile che sia solo io a ricordarmela...


La mia infanzia davanti alla tv mi perseguita! Aspetto vostri feeback, non lasciatemi solo.

sabato 2 agosto 2008

Sono solo io il Baldopapà originale

Settimana scorsa girovagando per Parigi mi sono trovato davanti alla seguente insegna.. che dire se non che mi sono sentito colpito nel vivo. Come osano questi copiarmi così l'idea.. il nome non è proprio lo stesso, ma incomincio a sentirmi vulnerabile: quasi quasi presente il marchio... sono solo io il vero ed unico BALDOPAPA'.

Qualcuno di voi sa quali passi si devono seguire?

venerdì 25 luglio 2008

Per una volta io sto con Rayanair


La Rayanair ci prende per il culo e il governo la minaccia. Sembra di vedere due ragazzini che litigano... Che tristezza!!
Ma è inutile che i politici facciano le solite farse e ci rassicurino con le scuse del caso. La realtà è che l'immagine dell'Italia all'estero è ben diversa da quella che ci raccontano. Siamo veramente il fanalino di coda dei paesi industrializzati.

Inutile minacciare le compagnie estere, la ragione e dalla loro parte, è il mercato che definisce e fa sopravvivere la razza migliore e, a dispetto di quanto continuano a raccontarci, non siamo noi. Dopo tutto, non era l'attuale governo a sostenere le teorie economiche di Smith?