lunedì 31 luglio 2006

Il voto trasparente dei nostri parlamentari


Si è concluso ieri, il dibattito parlamentare sul provvedimento di indulto: con la sua definitiva approvazione al Senato, circa 12.000 detenuti saranno coinvolti in questo grande saldo di fine stagione detentiva.

Questo provvedimento di clemenza, atteso e discusso da diversi anni, di fatto non cancella la condanna, ma riduce la pena dententiva ha visto protagonisti i singoli politici mettendo a volte in secondo piano gli schieramenti.

La cosa che forse ha fatto più discutere e ha colpito negativamente l'opinione pubblica, è che nel provvedimento di indulto, da cui sono stati esclusi alcuni reati gravi come il sequestro di persona, il terrorismo o la pedofilia, siano stati inclusi i reati finanziari, come quelli dello scandalo Parmalat, quelli contro la pubblica amministrazione come il reato di corruzione (per cui sta scontando la pena agli arresti domiciliari nella sua bella casa l'ex senatore Previti), per il diktat imposto dal centrodestra, senza i cui voti non si sarebbe raggiunto il quorum dei 2/3 delle Camere, obbligatorio per questi provvedimenti di clemenza.

La protesta di molti cittadini è stata particolarmente vivace fino a sfociare all'atto di Antonio Di Pietro, che ha pubblicato i nomi dei parlamentari che hanno approvato l'indulto. Mettere on line i nomi di chi votava a favore dell'indulto non è una trovata tanto rivoluzionaria: basti pensare che in America TUTTI le votazioni sono trascritte e qualunque cittadino ha la possibilità di verificare il voto del suo candidato. Per una volta quindi si è scelto di imitare una posizione di massima trasparenza, che invece è stata definita "deplorevole" dal presidente della Camera Fausto Bertinotti, non si capisce per quale motivo, ed è stata ferocemente criticata da esponenti di destra e sinistra!
Se pubblicare i nomi dei parlamentari che hanno votato a favore, si sono astenuti o hanno votato contro, è ritenuto un atto normale e scontato in un regime democratico in cui gli eletti rispondono agli elettori dei propri atti, come dobbiamo giudicare questa presa di posizione dei nostri politici?
Il Parlamento deve essere una casa di vetro, la democrazia rappresentativa si fonda sulla pubblicità degli atti parlamentari; i presidenti delle Camere, Bertinotti e Marini, se volessero davvero avvicinare il Parlamento ai cittadini, dovrebbero prendere l'iniziativa di pubblicare sempre sui siti web le modalità di voto di tutti i parlamentari.

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