venerdì 22 febbraio 2008

E' l'ora del purificatore d'acqua ad osmosi inversa

Chi mi conosce nella vita reale (amici, colleghi, parenti...), sa che in questi giorni sto valutando se dotarmi di un sistema di purificazione dell'acqua. Esatto, dopo l'asciugatrice, sono ora approdato a questo nuovo gadget domestico. Dopo l'odierna presentazione del commerciale che mi ha proposto un apparecchietto interessante, ho cercato in serata notizie circa questi interessanti strumenti che vorrei condividere con voi. Iniziamo da questo articolo che anche se un po' vecchiotto riporta in modo chiaro alcuni degli aspetti discussi oggi con il tecnico. Riporto di seguito alcuni interessanti passaggi:
L’acqua di rubinetto, dando per scontato la sicurezza micro batteriologica, ha un grosso problema: il gusto! Può capitare infatti che sia fresca, limpida e buonissima, ma anche che sia assolutamente imbevibile, proprio a causa della perdita di quelle caratteristiche gusto-olfattive (per usare un termine da sommelier), nel percorso chilometrico all’interno delle tubature, e a causa dei sistemi di disinfezione utilizzati (clorazione, ecc.).

Mentre il problema dell’acqua minerale non è tanto il gusto ma la plastica con cui viene imbottigliata, le informazioni incomplete delle etichette sulle sostanze chimiche in essa disciolte, e per ultimo ma non per importanza, il depauperamento delle falde sotterranee – con disagi ambientali enormi - provocato dall’estrazione continua e forzata di decine di milioni di litri ogni giorno.

Le etichette, che dovrebbero specificare ai consumatori tutte le caratteristiche biochimiche dell’acqua, sono assolutamente insufficienti. I produttori elencano solamente una piccolissima parte
del tutto: qualche sale minerale, residuo fisso, conducibilità, ecc. E il resto? Per quale motivo le percentuali di sostanze presenti non vengono stampate? Sostanze dichiaratamente cancerogene come l’arsenico, la cui quantità (50 microgrammi/litro) può essere fino cinque volte più alta rispetto a quello dell’acqua di rubinetto (10 microgrammi/litro), o del velenosissimo alluminio che in casa non può
superare i 200 microgrammi per litro mentre nella minerale non ha alcun limite; o che ne so, il manganese il cui limite è di 50 μg/l e 2000 nella minerale. Per non parlare del fluoro il cui valore massimo è di 1,5 milligrammi per litro in casa contro nessun limite nell’acqua minerale!

Di tutte queste sostanze, e la lista non è completa, non c’è l’obbligo di dichiararlo, cioè di scriverlo nell’etichetta: quindi perché farlo? Lo permette, pensate, una legge del 1939, e all’epoca le sostanze pericolose per la salute non erano certamente abbondanti come oggi!

Un buon motivo per non farlo potrebbe essere quello di evitare informazioni «ambigue» alle persone che andranno a bere quell’acqua; informazioni che però devono assolutamente essere fornite, se non dal punto di vista informativo, da quello etico e professionale. Una corretta e completa informazione è fondamentale nel rapporto fiduciario tra produttore e consumatore!

I depuratori a «osmosi inversa», questo è il nome tecnico-commerciale, sono stati oggetto di grossissime polemiche sanitarie e legali, al punto tale da scatenare una vera e propria campagna mediatica molto simile alla caccia alle streghe di qualche secolo fa. Articoli di giornali hanno
criticato fermamente questi sistemi, affermando la loro non sicurezza per la salute. Trasmissioni televisive hanno fatto spazio alla programmazione per denunciare tutto ciò: «Striscia la Notizia» se
n’è interessata il 2 ottobre 2003 e dopo pochi giorni, l’8 ottobre, anche i canali nazionali con «Mi manda RaiTre». Una vera e propria campagna diffamatoria!

L’unica cosa che possiamo dire in proposito è che la stampa e la televisione si sono interessate così a fondo e con un tale accanimento a questa vicenda che il sospetto di un conflitto d’interessi è molto
forte. Gli investimenti pubblicitari dei produttori di minerale si sa raggiungono cifre da capogiro: nel 2002, per fare solo un piccolo esempio, hanno speso oltre 300 milioni di euro per sponsor suddivisi in
questo modo: televisione (62%), radio (11%), quotidiani (14%), periodici (10%) e affissioni (2%).


Resto in attesa di vostri feedbacks

Blogged with Flock

2 commenti:

  1. Non so se è lo stesso apparecchio (o lo stesso sistema) che era stato proposto a noi. Dopo aver firmato per l'acquisto ci abbiamo però ripensato: il rappresentante aveva omesso di spiegarci che per purificare un tot di acqua (es. un litro) ci voleva un sacco di tempo. Stiamo ancora guardandoci attorno per vedere se il mercato offre qualcosa di diverso... Non sono molto esperta perché ha seguito il tutto mio marito (homo tecnologicus)... Ma ti consiglio di verificare la quantità e il tempo impiegato.
    Mi presento: sono una collega viserbese di Dany e Massimo e ti leggo da quando Massimo mi ha presentato Baldopapà

    RispondiElimina
  2. Ciao Cristella e benvenuta sul mio blog. Probabilmente il tuo impianto è con il serbatoio separato.
    Al momento non ho ancora deciso come muovermi, ma sicuramente l'idea di tagliare la spesa per l'acqua in bottiglia e di avere acqua pura per cucinare mi intriga. Al momento sto girando sull rete per trovare una offerta interessante.

    RispondiElimina