venerdì 3 marzo 2006

Microsoft accusa l'UE di collusione con la concorrenza


Come si dice: "Se non riesci a batterli..... discreditali". Ebbene si, dopo aver dato segnali distensivi e collaborativi verso la risoluzione dell'UE, che richiede alla Microsoft di proporre sul mercato un windows meno ricco di prodotti e servizi e di collaborare con la concorrenza (invece di soffocarla!), la casa di Redmond torna all'attacco.
E questa volta alza il tiro e, non solo rinvia la chiusura della sentenza, respingendo le accuse provenienti dall'UE, ma arriva addirittura ad accusare di collusione la Commissione Europea, mettendo in discussione tutto l'impianto accusatorio mosso contro l'azienda dalle istituzioni del vecchio continente. Secondo Microsoft, infatti, la Commissione agirebbe in modo scorretto minando la bontà delle indagini sul caso.
Microsoft ha diffuso un comunicato di 16 pagine contenente informazioni supplementari in risposta alla precedente ingiunzione proveniente dall'UE con tanto di minaccia di multa. Nel testo emerge chiaramente l'accusa Microsoft nei confronti dei giudici: le indagini non sarebbero state portate avanti in piena trasparenza ed anzi vi sarebbero state collaborazioni segrete con gruppi concorrenti di Microsoft o che in passato hanno già avuto scontri legali con il gruppo di Redmond.
Microsoft vorrebbe andare a fondo alla vicenda con una manovra di evidente disturbo nei confronti della giuria che dovrà firmare il verdetto conclusivo.
A fine marzo (30-31/03) vi sarà un'udienza ulteriore invocata da Microsoft e la mossa odierna sembra una presa di posizione decisa soprattutto nell'ottica di quest'ultimo estremo appuntamento: le parti si troveranno faccia a faccia a discutere della sentenza, delle soluzioni portate avanti da Microsoft e della multa da 2 milioni di euro giornalieri che l'UE dovrebbe ufficializzare in caso di mancata risoluzione del problema.
Staremo a vedere gli sviluppi...

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